Produzione, stoccaggio, trasporto, peso ed ingombro. L’acqua in bottiglia è un pericolo ed un danno per l’ambiente. Molta della plastica utilizzata viene poi dispersa in mare, nei boschi o in discariche abusive lungo la strada, luoghi nei quali lentamente si va a degradare producendo microplastiche dannose per l’ambiente. I mari sono talmente ricchi di microplastiche che il pesce che consumiamo è molto spesso contaminato, portando un danno non soltanto all’ecosistema, ma anche alla nostra salute.
D’altro canto, però, in molte situazioni non c’è alcuna alternativa: impianti idrici vecchi, danneggiati, che richiedono costanti interventi per sanificare l’acqua risultando in sapori sgradevoli. Allo stesso tempo, in molte zone l’acqua ha un residuo fisso che, seppur nella norma, può portare i più sensibili a problematiche renali come, ad esempio, calcoli.
Acqua in bottiglia
I benefici sono molto pochi rispetto ai lati negativi, ma per alcuni sono caratteristiche fondamentali. Molte acque in bottiglia vengono trattate per avere un residuo fisso molto basso, indispensabile per coloro che hanno patologie renali o alto rischio di svilupparne. Allo stesso tempo in molte aree del territorio l’acqua del rubinetto, pur essendo di buona qualità e con valori perfettamente entro i limiti di legge, ha un sapore sgradevole dovuto allo stato o delle tubature comini, o di quelle domestiche. Tutto ciò va a tradursi nella necessità di acquistare acqua confezionata ed utilizzare solamente quella.
Inoltre c’è anche un discorso legato alla comodità. Molto spesso è più facile trovare un negozio che venda acqua confezionata, piuttosto che una fontana che distribuisce acqua pubblica. Inoltre non tutti hanno la possibilità di girare con una borraccia o un thermos a portata di mano, rendendo l’acquisto sempre più conveniente.
Dall’altro lato abbiamo però un consumo di plastica eccessiva, la quale non sempre viene smaltita e riciclata a dovere, risultando in un inquinamento ambientale ed elevato ed un mercato assolutamente non eco sostenibile.
L’acqua del rubinetto
Pulita, sicura, sempre disponibile e molto economica. I controlli che vengono effettuati sono talmente costanti e precisi da avere la certezza che quest’acqua sia totalmente salubre. Gli acquedotti arrivano ovunque e garantiscono un approvvigionamento costante ed illimitato. In alcune zone, oltretutto, l’acqua è organoletticamente ottima ed ha anche un buonissimo sapore.
Di contro si ha tutto ciò che abbiamo visto in precedenza, ossia lati negativi che per molti possono fare la differenza e spingere a scegliere altre soluzioni. In ogni caso l’acqua del rubinetto resta comunque la soluzione perfetta per cucinare e lavare i piatti.
Soluzioni alternative?
Siamo davanti ad un bivio o potremmo trovare un’alternativa? Beh certamente ne esistono un paio, a partire dalla più semplice ma dispendiosa.
Se si nota che nella zona solamente l’acqua proveniente dal proprio rubinetto è sgradevole, potrebbe essere dovuto alle tubature vecchie, danneggiate, che rilasciano ossidi all’interno. Oltre a non essere sicuro, ciò potrebbe spiegare la presenza di sapori ferrosi fastidiosi. Chiaramente l’intervento è molto dispendioso.
Altra alternativa è data dai depuratori osmotici, ossia macchine che riducono la quantità di sali presenti nell’acqua rendendola più leggera e bevibile. Ideale per chi ha un’alta sensibilità a livello renale e non vuole correre rischi. Anche in questo caso parliamo di una spesa che può diventare consistente, ma che si ripagherebbe nel tempo. Per risparmiare è consigliato consultare il sito www.depuratoriosmotici.it, specializzato nel ricercare le migliori offerte per ogni esigenza.
Infine si ha la soluzione più semplice, rapida ed economica sul breve periodo. Si tratta di utilizzare una caraffa con filtro, la quale riduce la presenza di sali e metalli pesanti nell’acqua rendendola più buona e leggera. Un grosso lato negativo di questa soluzione sta nel richiedere un continuo cambio di filtri, aumentando il costo sul lungo periodo.