Sono tante le donne che faticano ad approcciarsi agli screening fondamentali per la salute femmminile, dalla mammografia, all’ecografia del seno, fino ai controlli ginecologici, in quanto provano un sentimento di vera e propria paura.
Come affrontare tutto questo? Il primo e più importante step prevede il fatto di non colpevolizzarsi. La paura è un sentimento umano, che deve essere compreso e accolto.
Nel caso degli screening finalizzati alla prevenzione, può avere alla base timori atavici come quello di confrontarsi con una patologia potenzialmente fatale come il tumore o di dover affrontare una persona estranea che entra in contatto con le proprie parti intime con un approccio di penetrazione tramite l’ecografo o il dito (questi momenti possono risvegliare vissuti traumatici legati a violenze sessuali).
Il passo successivo vede in primo piano la scelta dei riferimenti giusti per quanto riguarda gli specialisti a cui rivolgersi.
Per chi sta pensando di sottoporsi a un check up completo donna Roma, lo studio Cimed, che si trova in zona Prati, è un riferimento noto e apprezzato sia per l’approccio multidisciplinare, sia per la proposta di un percorso nel corso del quale la paziente viene presa per mano e informata su tutto fin dall’incontro conoscitivo, ovviamente prima di iniziare le visite.
Le altre basi per superare la paura degli esami
Un’altra base preziosa per superare la paura degli esami di un check up completo della donna riguarda l’informazione, che molto spesso è carente.
La conoscenza è potere e nel caso della salute femminile salva la vita: per rendersene conto, basta ricordare che, oggigiorno, la sopravvivenza a cinque anni dopo la diagnosi di un tumore al seno di stadio 1 è del 98% circa proprio grazie alla diagnosi precoce, sempre più al centro di campagne di sensibilizzazione rivolte a donne di ogni età.
Molto utile è anche informarsi su quello che accade durante le visite. Nel caso del controllo dal senologo, si procede con una palpazione iniziale e, successivamente, con l’esecuzione dell’ecografia o della mammografia – un esame attorno al quale ruotano numerosi luoghi comuni, tra cui la convinzione che restituisca tanti falsi negativi – a seconda dell’età e dei fattori di rischio di partenza, ereditarietà in primis.
In ambito di salute del seno, è importantissimo documentarsi anche sui fattori di rischio e di prevenzione, altro argomento associato a numerosi falsi miti.
Uno dei principali riguarda l’allattamento, che è sì protettivo, ma solo se prolungato e se portato avanti in giovane età).
Numeri alla mano, la genetica ha un ruolo decisamente più rilevante.
Per quanto riguarda, invece, la visita ginecologica, è bene sapere che, quando si ha a che fare con un operatore esperto, non si sente assolutamente dolore né durante l’ecografia, né in fase di esplorazione digitale.
La scelta del medico a cui rivolgersi conta tantissimo: deve essere una persona dotata di massima empatia, in grado di mettere a proprio agio la paziente e di consigliarle un eventuale percorso di psicoterapia breve per lavorare sui suoi traumi e approcciarsi alla prevenzione in maniera proattiva, consapevole e priva di paure che impattano sulla sua serenità interiore e sul benessere fisico.
Il ruolo dell’empatia nella medicina al femminile
Nel caso della medicina al femminile, l’empatia ha un ruolo particolarmente centrale: nel corso della sua vita la donna, il cui corpo è sempre al centro di giudizi severi e privi di qualsiasi utilità, vive profondi cambiamenti fisici ed emotivi, che devono essere accompagnati nel tempo da professionisti capaci di parlare al cuore e sempre alla luce dei dati scientifici.
I risultati raggiunti negli ultimi anni, pur caratterizzati da diversi interrogativi le cui risposte sono ancora da chiarire, sono a dir poco incoraggianti e dimostrano come la ricerca sia un faro fondamentale per le nostre vite.