Quanto costa l’oro al grammo a Roma? Una guida ai compro oro

Quanto costa l’oro al grammo a Roma? Una guida ai compro oro

A quanto ammonta il costo dell’oro al grammo a Roma? Se lo chiede chi, abitando nella Capitale, vorrebbe monetizzare la proprietà di gioielli o monili realizzati con il “metallo giallo”.

In effetti il mondo dei compro oro è complesso, e lo è anche a Roma, che vanta una lunga tradizione di compravendita di oro usato.

Ne parliamo qui, fornendo una panoramica delle quotazioni della Capitale e offrendo qualche consiglio a chi vuole vendere il proprio oro. Il consiglio migliore, è bene anticiparlo, consiste nel rivolgersi a negozi di pregio, che vantano una lunga esperienza alle spalle. Tra i migliori compro oro a Roma spicca certamente OroElite.

Oro al grammo a Roma, i costi medi

Il valore dell’oro è molto variabile. È influenzato da una vasta gamma di fattori, i quali riguardano spesso e volentieri le dinamiche macro e micro economiche. Di base, l’oro tende ad apprezzarsi quando il clima per gli investitori tende a peggiorare. Il motivo è semplice: oggi come ieri, viene considerato come un ottimo bene rifugio, capace quindi di proteggere dall’inflazione, dallo scarso rendimento dei titoli azionari e degli asset più volatili. Di tanto in tanto, possono verificarsi avvenimenti, di carattere una tantum, che possono far schizzare il prezzo dell’oro verso l’alto o verso il basso, come gli eventi di carattere geopolitico che interessano i paesi “estrattori”.

Cosa si può dire invece del prezzo dell’oro usato, e in particolare del prezzo dell’oro usato a Roma? In questo caso, oltre che le quotazioni ufficiali della materia prima “nuova” vanno considerate le condizioni in cui si presenta il manufatto, in genere un gioiello, e le dinamiche di mercato della Capitale. Queste possono includere, tra le altre cose, un’ondata di richieste dovuta al peggioramento del clima economico.

Ad ogni modo, il prezzo dell’oro al grammo a Roma, di questi tempi, viaggia sulle 50-60 euro. Per ora, non si segnalano grandi differenze con il prezzo al di fuori di Roma, quindi nel resto d’Italia e persino d’Europa.

Come scegliere il compro oro

Vendere il proprio oro è più complesso di quanto si possa immaginare. I consigli sono due:

  • Monitorare il prezzo dell’oro, in modo da valutare con cognizione di causa le offerte che il compratore propone.
  • Scegliere il compratore. Il panorama dei compro oro, a Roma come nelle altre città, è abbastanza complesso. Sono attive infatti svariate realtà in grado – legalmente – di acquistare oro, gioielli, monili etc.

In linea di massima, un buon compro oro si riconosce dai feedback dei clienti, che devono essere positivi e suggerire la presenza di alcuni elementi: capacità di dialogo, semplicità delle procedure, profittabilità delle proposte. Se è vero che esistono delle quotazioni ufficiali, è anche vero che queste sono soggette a un margine di discrezione importante. In buona sostanza, i compro oro possono avanzare proposte più o meno interessanti.

Tra i compro oro più interessanti da questo punto di vista spicca OroElite. Si caratterizza infatti per la capacità di avanzare offerte profittevoli, per il servizio “blocca prezzo”, che permette all’utente di bloccare il prezzo nel periodo che intercorre tra l’inizio della trattativa e la fine della medesima.

Fondamentale, poi, che il compro oro abbia dalla sua un modello di business efficace, che gli permetta di monetizzare. Potrebbero apparire come questioni avulse dall’interesse del venditore, ma in realtà segnalano una comunanza di interessi. Un compro oro che guadagna bene dall’oro acquistato è in grado di avanzare proposte interessanti al venditore.

I modelli di business più efficaci prevedono, oltre alla “restaurazione” e alla rivendita, l’impiego dell’oro come materia prima, o per meglio dire… Funzionale.

Molti credono che l’unica funzione del materiale sia estetica, in qualche modo decorativa. In realtà, può essere anche uno strumento. Tra le pratiche che elevano l’oro a materia prima di pregio spicca il Kintsugi.

L’arte del kintsugi

Il kintsugi è un’arte antica, che getta le sue radici nel medioevo giapponese. Il nome significa “riparare con l’oro” e quindi è molto esplicativo. La tecnica consiste nel rimettere assieme i cocci di ceramica utilizzando l’oro come legante. Si ottiene così un manufatto restaurato, ma anche valorizzato dalla presenza di vene dorate, che ad alcuni potrebbero apparire come delle vere e proprie cicatrici.

L’oro viene ridotto in polvere e unito alla colla epossidica nelle lavorazioni più moderne, piuttosto che a una lacca legante nelle lavorazioni che seguono in maniera stringente la tradizione.