Riscoprire i giochi di una volta in piazza rappresenta un ritorno a un passato fatto di semplicità, creatività e socialità autentica. I giochi tradizionali in legno, portati spesso nelle piazze grazie a realtà itineranti come il Ludobus, sono veri e propri strumenti culturali che connettono le persone e preservano la memoria collettiva. Questi giochi non appartengono solo all’infanzia di chi è cresciuto prima dell’avvento degli schermi: sono ponti tra generazioni, spazi dove bambini, genitori e nonni si incontrano e si riconoscono. Tornare a giocare in piazza significa valorizzare luoghi pubblici, rianimare quartieri, rinsaldare i legami umani.
Storia e tradizione dei giochi di piazza
I giochi di una volta in piazza affondano le radici nella tradizione popolare italiana. Fin dal Medioevo, le piazze erano il fulcro della vita sociale e spesso si trasformavano in spazi di gioco spontaneo. I bambini correvano dietro a cerchi di legno, lanciavano pietre in giochi di mira, o costruivano semplici strutture con materiali trovati nei dintorni. Con l’arrivo dell’Ottocento, molti di questi giochi vennero codificati o reinterpretati secondo le tradizioni regionali. Alcuni si trasformarono in riti di passaggio, legati a festività religiose o al ciclo delle stagioni. Il gioco, in questo contesto, non era solo svago: era un modo per apprendere, per imitare i grandi, per rafforzare i legami comunitari. Negli anni Cinquanta e Sessanta, le piazze tornano protagoniste della vita quotidiana, soprattutto nei paesi e nei quartieri popolari. I giochi in legno, costruiti spesso da artigiani locali o dagli stessi genitori, diventarono simboli di un’infanzia condivisa, dove la regola fondamentale era stare insieme.
I 10 giochi in legno tradizionali più amati
Ecco dieci tra i giochi di una volta in piazza più iconici, ancora oggi proposti negli eventi dedicati alla riscoperta delle tradizioni popolari.
- Trottola – Un classico intramontabile: si avvolge la corda attorno al corpo in legno e si lancia con abilità per farla girare il più a lungo possibile. Ogni regione ha le sue varianti.
- Birilli – Antenati del bowling, si giocano con palle in legno piene o cave. La sfida è abbattere il maggior numero di birilli con un solo lancio.
- Campana – Tracciata a terra con il gesso o costruita in legno, questo gioco di equilibrio e coordinazione era (ed è) amato soprattutto dalle bambine.
- Cavallino a dondolo – Oltre al gioco fisico, rappresentava il sogno e la fantasia del viaggio.
- Forza quattro artigianale – Versione in legno del famoso gioco di strategia, spesso ingrandito per l’uso in piazza.
- Lancio degli anelli – Si lanciano cerchi di corda o legno su bastoni. Un gioco di precisione che allena la mira e la concentrazione.
- Tris gigante – Costruito con pedine in legno e griglia a terra: una sfida semplice ma sempre coinvolgente.
- Fionda – Semplice ma ingegnosa, costruita spesso con rami di legno curvati. Veniva usata per colpire barattoli o bersagli.
- Giochi a bilico – Piattaforme in legno dove muovere palline cercando di centrare dei fori o evitare ostacoli. Stimolano la precisione e la pazienza.
- Gioco dell’oca – Versione gigante, in cui i bambini sono le pedine e camminano tra le caselle: occasione per apprendere numeri e strategia.
Benefici sociali dei giochi di piazza
I giochi di una volta in piazza non sono solo un passatempo: hanno un profondo valore sociale. Innanzitutto, promuovono la cooperazione e l’inclusione. A differenza dei giochi digitali, che tendono a isolare, quelli tradizionali spingono alla condivisione, alla comunicazione faccia a faccia, al rispetto delle regole comuni. Inoltre, favoriscono l’interazione intergenerazionale. Nonni che spiegano ai nipoti come far girare una trottola, genitori che si sfidano nei birilli con i figli: momenti preziosi che rinsaldano i legami familiari e trasmettono valori. La piazza torna a essere il cuore pulsante della comunità. Giocare insieme, all’aperto, permette di riscoprire un senso di appartenenza e di fiducia reciproca che spesso manca nelle grandi città.
Come organizzare un evento di giochi tradizionali
Organizzare una giornata dedicata ai giochi di una volta in piazza richiede attenzione, ma è un’esperienza che porta grande soddisfazione. Ecco i passi fondamentali:
- Scegliere la location: una piazza accessibile, sicura e possibilmente chiusa al traffico.
- Richiedere i permessi: contattare il Comune per avere le autorizzazioni necessarie all’occupazione del suolo pubblico.
- Coinvolgere un Ludobus: molte associazioni offrono giochi in legno già pronti, con operatori formati che spiegano le regole e animano l’evento.
- Promuovere l’evento: volantini, social media, comunicati alle scuole locali e gruppi di quartiere.
- Creare spazi ombreggiati e zone ristoro: per rendere l’esperienza piacevole per tutte le età.
- Valorizzare l’artigianato: invitare artigiani a mostrare la costruzione dei giochi può essere un ulteriore elemento educativo e culturale.
Il valore educativo dei giochi di una volta
Dal punto di vista pedagogico, i giochi di una volta in piazza offrono stimoli unici. Il contatto diretto con il materiale – legno, corda, pietra – sviluppa la motricità fine e grossolana, oltre a stimolare la creatività attraverso l’uso di oggetti semplici. La dinamica di gioco, spesso non competitiva o basata sul turno e sulla collaborazione, insegna la pazienza, il rispetto e la condivisione. A differenza dei giochi digitali, non esistono punteggi automatici: ogni successo è frutto di abilità reale e impegno. Significa, per i bambini, apprendere attraverso il corpo e le relazioni, sviluppando al contempo autonomia, concentrazione e autostima. Per gli adulti, è un’occasione per rallentare, connettersi con i propri ricordi e offrire esperienze significative ai più piccoli.
Artigiani e produttori di giochi in legno tradizionali
Dietro ogni gioco in legno c’è un lavoro artigianale che va tutelato e valorizzato. In Italia esistono ancora botteghe e piccole aziende specializzate nella produzione di giochi di una volta in piazza. Questi artigiani utilizzano legni locali, trattati con vernici naturali, e curano ogni dettaglio per garantire sicurezza e durevolezza. Alcuni esempi includono:
- laboratori artigianali del Trentino specializzati in trottole e giochi di equilibrio;
- cooperative in Toscana che costruiscono giochi educativi per scuole e ludoteche;
- aziende familiari emiliane che realizzano giochi giganti per eventi e feste.
Acquistare da queste realtà significa sostenere un’economia etica, locale e sostenibile.
Case study: eventi di successo con giochi tradizionali
In molte città italiane, eventi basati sui giochi di una volta in piazza hanno avuto un impatto sorprendentemente positivo. Si possono riunire centinaia di famiglie nelle città grazie a un Ludobus che ha allestito decine di giochi in legno nel centro storico. Il risultato? Una giornata di festa, sorrisi e momenti condivisi. Anche nei piccoli borghi, queste attività hanno riportato vitalità e un forte senso di comunità, spesso in collaborazione con sagre e feste patronali.