Lo streaming, un piccolo reato alla portata di tutti

Lo streaming, un piccolo reato alla portata di tutti

Lo streaming, un piccolo reato alla portata di tutti

Tutti noi, ormai, per guardare un film pensiamo di impeto di accedere il computer e cercare sul web quello che fa più a caso nostro. Una volta bisognava andare al cinema o aspettare che la tv ne trasmettesse qualcuno di interessante mentre in un secondo momento sono stati immessi sul mercato videoregistratori e lettori dvd che permettevano di vederli con somma comodità: oggi è diventato paradossalmente ancora più facile.

Basta accendere il pc, entrare su un qualsiasi motore di ricerca, e digitare il nome del film seguito dalla parola streaming. Un esempio? Aprite Google e digitate ‘se mi lasci ti cancello in streaming’: vedrete quanti link vi appariranno per poter vedere il film usufruendo semplicemente della vostra connessione internet. Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica perché molti di questi collegamenti sono semplicemente dei fake che poi vi reindirizzano verso siti un po' più ‘scomodi’.

Oltre allo streaming c’è di più…

Il vedere un film su internet è come detto estremamente comodo. Ma esistono metodologie magari un po' più elaborate che permettono una comodità maggiore. Usufruendo ormai dei tanti programmi peer to peer è possibile scaricare e condividere film in maniera estremamente semplice: basta installare programmi quali Torrent o Emule, cercare sul web il giusto collegamento e aspettare che il download si ultimi. A questo punto basta passare il nostro file in una chiavetta USB e infilarla dietro la nostra televisione (ormai tutte le tv hanno la predisposizione): a questo punto mancano solo i pop corn, la coca cola e pigiare il tasto play sul nostro telecomando.

E poi c’è la morale

Non tutti i siti di streaming sono legali. Alcuni portali, vedi Netflix, offrono la possibilità di vedere migliaia di film e telefilm grazie al pagamento di un abbonamento annuale: così facendo si ha accesso libero verso tutto e nessuno potrebbe venirci a riprendere.

Fin qui nulla di sbagliato ma i problemi sorgono quando si supera quella piccola linea di confine che separa il giusto dall’ingiusto: i programmi peer to peer per quanto belli possono essere ovviamente sono illegali così come lo è guardare eventi sportivi in streaming.

Basti pensare alle partite del campionato di calcio di serie A, alla Formula 1 che ormai non è più in chiaro e ai match di basket: il mondo ormai è comandato da colossi che impongono il pagamento di abbonamenti per poter avere un occhio sul mondo.
A volte i prezzi sono esagerati e gli escamotage che ci offre la tecnologia sono tanti: ne vale la pena? Ai posteri l’ardua sentenza.