Progettazione illuminotecnica: dipingere gli spazi con la luce

Progettazione illuminotecnica: dipingere gli spazi con la luce

La figura del lighting designer è di recente introduzione ma si tratta di una professione in forte ascesa grazie a peculiarità molto interessanti. Si tratta infatti di un lavoro molto tecnico e, al tempo stesso, molto creativo. È il lavoro di chi riesce a dipingere gli spazi con la luce. Di chi riesce ad orchestrare la luce e comandare le ombre. Di chi disegna senza colori dando vita ad esperienze emozionali incredibili.

Ma, per cogliere al meglio tutte le sfaccettature del lighting designer facciamo un passo indietro e cerchiamo prima di capire chi è il designer nel senso più ampio del termine.

Il termine design, come da definizione sul dizionario, indica un ideatore e progettatore nell'area del graphic o dell'industrial design.

Dare alla parola designer l’accezione di “progettista” è dunque più che corretto. Ecco dunque come, tenendo conto di questa premessa, è facile intuire che lavoro svolga un lighting designer.

Progettazione illuminotecnica: dipingere gli spazi con la luce

Il lighting designer è colui che realizza un progetto cercando di rispondere ad esigenze utilitaristiche ed estetiche. Servendosi di tutte le sue competenze tecniche, tenendo conto di tutte le normative in vigore e lasciandosi ispirare dalla struttura e dagli spazi, cercherà di dar vita ad un’emozione. Una scintilla che prende vita per illuminare lo spazio.

Progettazione illuminotecnica: la luce

Per progettazione illuminotecnica si intende dunque un prospetto concreto che richiede molte competenze ma che è comunque volto a raggiungere il massimo grado di gradevolezza. L’illuminotecnica è l’arte di dar vita alle emozioni.

“Verrà forse un tempo in cui la luce interiore uscirà da noi, in modo che non avremo più bisogno di altra luce”.
(Johann Wolfgang von Goethe)

Con ogni progetto di illuminotecnica si riesce ad esaltare il bello e armonizzare gli spazi. La luce è la grande protagonista: il designer la usa per ‘dipingere’ in fase di pianificazione. È eterea, impalpabile, rarefatta. Eppure, è lo strumento con cui si concretizza un’idea, si riempiono gli spazi disponibili, si pone in evidenza ciò che si vuol rendere più visibile.

Progettazione illuminotecnica: le ombre

Ogni buon lighting designer non si limita a realizzare un progetto ma punta a creare una storia che dona emozioni. Una storia che ha come protagonista la luce ma che non può fare a meno di scontrarsi con la sua nemesi: l’ombra.

Ruth E. Renkel disse:

“Non abbiate mai paura dell’ombra. È lì a significare che vicino, da qualche parte, c’è la luce che illumina.”

Luci e ombre sono le due facce della stessa medaglia, vanno di pari passo e si completano a vicenda. Un ambiente troppo illuminato, od illuminato tutto allo stesso modo, diventa monotono e piatto. Senza emozioni. Un ambiente troppo carico di ombre risulta essere cupo, freddo, senza vita.

Un buon progetto di illuminotecnica perseguirà l’ambizioso obiettivo di dare vita ad un’emozione. Ad uno spazio vivo e da vivere. Luci ed ombre, spazi e vuoti, tecnica e creatività… Sembra proprio una professione legata ai contrasti con un filo indissolubile.

Progettazione illuminotecnica: tecnica e creatività al servizio della luce

L’illuminazione è uno dei fattori decisivi per il benessere, la vivibilità degli spazi e l’estetica degli ambienti. Nonostante questo, fin troppo spesso si presta troppo poca attenzione alla progettazione illuminotecnica.

Eppure, partire da un buon progetto non solo assicurerà un risultato ottimale in termini di estetica ed efficienza, ma permetterà anche di risparmiare.

Ogni elemento tecnico (come, ad esempio, gli incavi necessari per gli spot a soffitto o la scelta degli elementi di illuminazione indiretta) dovrebbe essere pianificato a priori, ossia durante la fase della costruzione grezza. Le modifiche successive, quando possibili, faranno inevitabilmente andare incontro a costi elevati.

La luce è un qualcosa di molto simile all’arte: a volte sembra la manifestazione tangibile delle emozioni, ma non bisogna mai dimenticare quanto studio e quanta pratica servono per poterla padroneggiare al meglio. Per riuscire a rendere concreta e realizzabile un’emozione, per poter dipingere gli spazi con la luce.