È allarme a Roma, che negli ultimi mesi ha registrato elevati livelli di inquinamento da pm10 ed è sottoposta a misure limitative alla circolazione e misure di contenimento per il riscaldamento domestico.
Secondo l’ultimo rapporto Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano, i maggiori responsabili dell’inquinamento in città sono gli impianti di riscaldamento obsoleti e quelli privi di un sistema di abbattimento delle emissioni.
Inquinamento in città: le cause
Se nelle campagne la maggior parte delle emissioni nocive provengono da industrie, agricoltura e allevamenti intensivi, nella città le cause sono da ricercare negli impianti di riscaldamento urbano e nel traffico cittadino.
A causa degli elevati livelli di pm10 il Comune di Roma ha sottoposto all’attenzione della sindaca Virginia Raggi diverse ordinanze per le limitazioni del traffico nell’ultimo mese, con uno stop ai veicoli più inquinanti nel centro urbano.
I valori però non accennano a diminuire, nonostante ultime piogge che avrebbero dovuto ripulire l’aria. Il problema è da ricercarsi, secondo Ispra, negli impianti di riscaldamento.
A Roma molti di questi possiedono ancora caldaie a euro 0 o a combustibili fossili, altamente inquinanti. E ad esserne dotati sono anche molti edifici pubblici.
Si intensificano i controlli sugli impianti
Si stima che a Roma, di 900 mila impianti di riscaldamento presenti in città, si conoscano i consumi e le emissioni di solo 1/3 di essi.
Da novembre 2018 è stato riunito un organo preposto ai controlli che, entro il 2021 si occuperà di verificare che tutti gli impianti di riscaldamento della capitale siano a norma, anche per la prevenzione di incidenti domestici.
Sarà importante non farsi trovare impreparati, per questo motivo si consiglia di accertarsi che la propria caldaia sia a norma ed eventualmente domandare il parere di un esperto (https://www.vaillantroma.it) per la valutazione e la messa in sicurezza del proprio sistema di riscaldamento domestico. In aiuto ai singoli cittadini, numerosi comuni d’Italia hanno predisposto alcune misure per incentivare la sostituzione o l’aggiornamento degli impianti di riscaldamento:
a Milano dal 2023 saranno ritenute fuori legge le caldaie a gasolio, mentre il sindaco di Firenze, con un progetto pilota, ha stanziato 10.000 euro per la sostituzione delle vecchie caldaie.
Il governo ha stanziato fin dall’anno scorso gli Ecobonus, rinnovati anche quest’anno, per garantire efficienza energetica e bassi consumi.
Di che cosa si tratta?
Ecobonus 2020: prorogato il bonus per la riqualificazione energetica.La misura promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico nella Legge di Bilancio 2019 è stata prorogata anche per tutto il 2020.
Fanno parte dell’Ecobonus il Bonus casa 2020, che prevede agevolazioni per interventi di ristrutturazione e smaltimento di materiali nocivi e il Bonus per il risparmio energetico.
Quest’ultimo, già attivo dall’anno scorso, prevede la detrazione fiscale fino al 65% per la sostituzione della vecchia caldaia con una classe A, con un risparmio direttamente proporzionale all’efficienza ambientale del nuovo apparecchio. Vale a dire che gli sconti maggiori saranno applicati agli impianti con sistema di regolazione per il risparmio energetico.
Sono stati confermati anche il bonus verde per terrazzi e giardini e il bonus zanzariere, mentre lo scorso anno sono stati stanziati numerosi incentivi per l’acquisto di sistemi energetici rinnovabili.
Cosa si può fare per diminuire le emissioni?
Il cambiamento non potrà avvenire dall’oggi al domani e non sarà frutto del lavoro del singolo, ma ognuno di noi può fare tanto per il pianeta e per la città in cui abita.
Ecco alcuni semplici ma efficaci accorgimenti:
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- Utilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici per gli spostamenti.
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- Fare periodica manutenzione della propria caldaia.
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- Fare bene la raccolta differenziata.
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- Nutrirsi di prodotti a km 0 e diminuire l’utilizzo di derivati animali.
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- Abbassare il riscaldamento domestico in favore di una felpa o di una coperta in più.
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- Evitare la plastica monouso
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- Acquistare sempre prodotti quanto più possibili naturali e confezioni biodegradabili
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- Preferire mezzi elettrici a mezzi a combustione
Oltre alle sanzioni per chi non rispetta le regole, ciò che dovrebbe convincere i cittadini al rispetto dell’ambiente sono le gravi conseguenze per il futuro. I cambiamenti climatici sono già una tangibile conseguenza degli errori commessi. È necessario agire subito.